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Aristide Gattavecchia

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Aristide Gattavecchia

Pittore e Scultore - artista del '900 italiano

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1933 - l' Artista dipinge "en plein air"

1933 - l' Artista dipinge "en plein air"

1994 - L'ultima Mostra

1994 - L'ultima Mostra

ER Patrimonio Culturale dell' Emilia Romagna

 

Alcune opere si trovano presso la Pinacoteca del Comune di Cesena

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Opere commentate

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La Bruna - 1960
carboncino su cartoncino 40x30

 

L' Artista è stato capace di lasciarci dei segnali molto importanti del suo rapporto umano, in opere come questa, che è un notevole ritratto di grande forza.
Prof. Vittorio Sgarbi

Anche qui, benché tornino degli elementi fisionomici ad individuare il soggetto, prevale sempre il senso di introspezione nella pennellata complessa, nella sintesi accentuata, nell’insistere sulla monocromia.
Un sentimento forte pervade questo volto che evita lo sguardo, come se non volesse mostrare la sofferenza interiore.

Esposto in mostra itinerante con "Contemporary Art Grand Tour" 2025-26

La Bruna 80 - 1980

 

mista su plastica 30x24

 

"Gattavecchia ha vissuto le guerre e le profonde crisi che hanno sconvolto il Novecento, secolo in cui l’individualismo degli artisti giunge al culmine.
Le sue opere narrano di violenza, paura, solitudine, incomunicabilità, emarginazione.
Espressionista alla Munch, la donna emerge dal buio, marcata dalla luce diafana e con lo sguardo rassegnato nel vuoto: eppure quelle rosse labbra carnose non ne celano la bellezza e la passionalità.”

 

Prof. Vittorio Sgarbi

 

Il dipinto è stato esposto a FIRENZE PALAZZO XIMENENS PANCIATICHI in occasione dell' evento "Unici" a cura del critico e storico d'arte Leonarda Zappulla.La mostra d’arte è stata allestita in occasione della presentazione dell’Annuario Artisti ’23, volume d’arte edito da Sandro Serradifalco e distribuito da Mondadori, alla presenza di Vittorio Sgarbi.
Esposto in mostra itinerante "Contemporary Art Grand Tour" 2025-26

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Studio di Corpi II - 1977

 

mista su plastica 62x42

 

L'Artista si è dedicato per tutta la vita, sia alla pittura che alla scultura.
Spesso i suoi dipinti sono trasformati in sculture e risentono della forza rappresentativa della scultura, che non ha colore ma tutte le variazioni cromatiche dal bianco al nero.

Inserito nell' Atlante dell' Arte Contemporanea ed. 2021 DeAgostini Ed.

 

Esposto in mostra itinerante "Contemporary Art Grand Tour" 2025-26

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Frammentazione - 1968
 mista su cartoncino 33x45

 

In un mondo grigio dove le nuvole sembrano pietre, è raffigurato un corpo vibrante con un manto nero al posto del capo.
La testa pur staccata dal corpo appare sognante e rilassata.
Il surrealismo di quest' opera ci porta in una dimensione onirica dove ogni parte di noi può essere frammentata e vivere di vita propria.
Corpo e mente spesso viaggiano su due piani distinti, a volte inconciliabili. 

 

Esposto in mostra itinerante "Contemporary Art Grand Tour" 2025-26

L’Albero bianco 1992

 

mista su tessuto 75x95

 

Il tema dell’ecologia e dell’ambiente ritorna spesso nell’arte di Gattavecchia.
Già nel 1971 aveva denunciato, nell’opera “Tempi moderni I” il problema dei rifiuti, abbandonati in discariche a cielo aperto.
Ma in questo dipinto del 1992 dal titolo “L’albero bianco” va oltre.
Ritrae un panorama desolato senza vita né persone, solo un albero bianco esile e scarno. Sembra il risultato di un evento apocalittico che ha spazzato via tutto e lasciato spazio solo a improbabili residui di vita.
 La natura è devastata, restano solo le rocce senza soffio vitale.
Ma quell’albero bianco rappresenta la speranza, un esile filo di esistenza da cui partire per rinascere.
Il messaggio dell’artista, partendo da una visione pessimistica, ci porta a riflettere sui nostri comportamenti che potrebbero ancora correggere e risanare il nostro futuro.

In videoesposizione al "Contemporary Art Grand Tour" 2025-26

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Frammenti VI - 1979

 

mista su plastica 65x48

 

Nel 1979 Gattavecchia ha prodotto una serie di 6 dipinti dal titolo “Frammenti” .

 

Si tratta di opere coerenti che hanno in comune un’idea, quella della scomposizione  della percezione dei contenuti.

 

Le realizzazioni e le variazioni cromatiche, le rendono simili ma mai uguali.

 

Dominano i colori accesi, anche se è potente l’effetto del nero come fondo;  alcune parti sono tagliate e rincollate con la tecnica del collage, attraverso un lavoro di ricerca e di ricostruzione simbolica.

 

Gattavecchia in ogni sua opera cerca di individuare l’essenza intima della persona, nulla è lasciato al caso, il messaggio è profondo.

 

Noi siamo un mix di emozioni, impressioni, turbamento, sensazioni.

 

Tutto questo completa il nostro io, in un complesso indefinito che contiene tutta la nostra vita interiore, l’essenza intima dell’essere umano.
In videoesposizione al "Contemporary Art Grand Tour" 2025-26

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Indifferenza -  1979

 

mista su cartoncino 24x43
"Cinque volti maschili realizzati con il solo uso di colori bruni si stagliano su una superficie monocromatica. Quattro sono più vicini e soltanto uno, quasi come una figura di quinta, si presenta di profilo, con la bocca dischiusa.

Colpisce la scelta di rappresentare gli occhi socchiusi, nell'esplicita volontà di non creare empatia, nè suggerire un rapporto con il fruitore esterno della tela.  
La mancanza di comunicazione e l'indifferenza intercorre anche tra i cinque personaggi: sono vicini, ma ognuno è chiuso in se stesso, nel proprio muto egoismo.
Presentati con estrema stilizzazione formale e tipizzati come fossero maschere, questi volti divengono simboli dell'alienazione e dell'isolamento che attanaglia la società contemporanea." 

 

Esposto alla Triennale di Roma 2021 

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Introspezione - 1984

 

 tempera su plastica 65x45

 

Nell' opera "Introspezione" del 1984, Gattavecchia esplora il tema dell'analisi interiore, attuata attraverso la meditazione e la ricerca della consapevolezza di sè.

 

Nel dipinto, il soggetto femminile è raffigurato in posizione seduta sulle gambe, rilassato, quasi in atteggiamento di preghiera.

 

E' uno stato di quiete mentale che permette di ascoltare la propria voce interiore, riconoscere pensieri, emozioni e bisogni.

 

Dietro di lei compare un chiarore che la illumina, a sottolineare il momento della comprensione delle proprie emozioni, mentre davanti a lei si staglia una figura che rappresenta la sua parte interiore più intima rivolta verso un orizzonte nero che deve ancora affrontare.

 

La ricerca delle risposte fa parte dell'esperienza di tutti noi ed è una situazione angosciante che tutti noi abbiamo vissuto.

 

L'artista riesce a trasmettere l'intimità e la solitudine di un momento così particolare e profondo.

 

Esposto a ROMA GALLERIA VATICANA dal 24 al 28 giugno 2024
Esposto a Medina Roma 2020 (evento: Premio della Lupa)
In videoesposizione al "Contemporary Art Grand Tour" 2025-26

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Pensieri II - 1948

 

 tempera su cartoncino 46x32

 

Sono rappresentati 7 volti-maschera, aggrappati uno sull'altro, sospesi nel tempo. Non si vedono bocche ma solo occhi neri, che li fanno sembrare simili a teschi.
Il colore rosso che li "sporca" ci ricorda gli orrori della guerra.
Era il 1948 e le sofferenze passate erano ancora vivide e penose.
L'Artista esprime la sua profonda angoscia di esistere.
I pensieri che si affollano alla mente sono come teste senza vita, che fluttuano in una dimensione surreale che altro non è che puro subconscio.

 

Esposto a ARTEXPO NEW YORK  2024
Inserito nell' Atlante dell' Arte Contemporanea ed. 2021 DeAgostini

Le Saline di Cervia - 1976

 

tecnica mista su cartoncino 65x70

 

"Le Saline di Cervia" è un’opera dall’atmosfera cupa e misteriosa, in cui l’orizzonte paesaggistico si dissolve quasi nell’evanescenza.
Attraverso pennellate cariche di trasporto, l’artista ha espresso le brutture della visione che ha del mondo a sé stante, segnato dai profondi cambiamenti apportati nella sua epoca dalle guerre, dal consumismo e dalla perdita dell’individualità.
Le saline, tradizionalmente simbolo di prosperità, diventano qui una metafora delle trasformazioni che inarrestabili affliggono una società non ancora pronta al cambiamento.

ESPOSTO A PALERMO spazio Experience dal 20 al 27 aprile 2024

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Vasi bianchi  - 1990

 

 mista su tela 76x46

 

Per l' Artista le bottiglie rappresentavano le persone.
Le vedeva come contenitori, ora bianchi, ora neri, ma sempre impenetrabili, misteriosi, sospesi nel tempo e nello spazio.
Come personaggi vicini, ma che non comunicano, ognuno chiuso nel suo mondo.
L'isolamento e la solitudine sono stati temi dominanti dell'arte di Gattavecchia.
Era nato in una piccola citta, Cesena, che allora contava poche migliaia di abitanti. La vita era semplice, rivolta più all'esterno e si svolgeva a stretto contatto con gli altri.
Poi il grande cambiamento dopo il secondo evento bellico.
Tutto diventa veloce, caotico.
Il vortice coinvolge tutto e tutti, non si ha più tempo per parlare, trattenersi piacevolmente con gli amici, curare i rapporti umani.
All'improvviso conosci la solitudine, pur in mezzo agli altri.

 

Esposto a Venezia Padiglione Europa 2019

Notturno - 1961

 

carboncino su carta 22x40

 

L'opera rappresenta un paesaggio della sua amata città, Cesena.

 

Qui l’indagine sulla natura scompare per lasciare spazio all’espressione di un’esistenza, ad una immagine profondamente spirituale nel profilo dell’abitato che si staglia su bagliori smorzati .

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Tempi moderni II - 1971
mista su plastica 45x60

 

Nel 1971 l'artista aveva già intuito dove saremmo arrivati col degrado ambientale.
Qui è raffigurata una discarica all' aperto, con oggetti di ogni tipo. Non c'è altro, solo immondizie.
Eppure il dipinto appare gradevole, quasi bello.
Pur nella crudezza di quanto rappresentato, Gattavecchia riesce ad apparire poetico.
L'orologio del tempo è lì a ricordare che dobbiamo fare qualcosa prima che sia troppo tardi.
In videoesposizione al "Contemporary Art Grand Tour" 2025-26

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La Passeggiata - 1987

 

tempera su plastica 80x54

 

Due piani distinti, a rappresentare la suddivisione delle classi sociali. In alto figure esili, avvolte dalla luce, che passeggiano eleganti, erette. In basso, corpi sgraziati, che si muovono in una buia galleria. Non c'è possibilità di migliorare il proprio status, la linea di demarcazione è netta e non ha aperture. L'artista era molto sensibile ai temi sociali e alle disuguaglianze. 

 

Esposto A ROMA GALLERIA VATICANA 2024
Esposto alla TRIENNALE DI ROMA  2023 - MUSEI DI S. SALVATORE IN LAURO
Esposto ALLA PRIMA EDIZIONE ART PRIZE PALLAVICINI A BOLOGNA  2022

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"La Passeggiata" consegue un'irrequietezza psicologica, un misterioso disagio espresso con esigui mezzi nel campo pittorico spartito da una netta cesura.
Nella bicromatica composizione alla Scanavino camminano, a passo calmo, oblunghe e asciutte figure dal corpo giacomettiano. Una leggiadra lucentezza atmosferica li avvolge e, al pari della mente ferita, si tinge dipoi di un profondo nero.
Avanza la bellezza narrativa nonostante la netta spartizione dei piani: le bianche cromie tornano a poco a poco, si accumulano sopra nuovi dettagli, sviluppano un soffocante stato d'animo.
Disperata propagazione della scura nebbia, un sudario si estende; il bianco e nero ha perso la sua silouette, le nette linee scivolano fugaci. Dense e pastose pennellate dipingono statiche corporature in una vaga caligine.
 I rinnegati sono nati.  Come incubi acromatici, si muovono massicci e ineleganti nell'impari società.
Cruda rappresentazione della disillusione dei legami umani, sono distaccati dalla perfezione dell'Empireo, giungono alla fuliggine degli Inferi. Dal brillante schermo posto alla sommità, i comadanti decidono le sorti, le verità, i comuni diritti.
Bloccati in un'altra notte sgraziata dove l'oscurità non è mai stata tanto luminosa, gli obbedienti cadono dall'incommensurabile altezza, si ritraggono, solo una strada tenebrosa in avanti con lucenti anime a indicare la via. Bloccati nella silenziosa lotta che consuma tutto, dimenticano di essere loro stessi la propria oscurità e la propria luce.

da "La poetica delle differenze" alla ricerca di un nuovo Umanesimo
 a cura di
Stefania Pieralice

V Esposizione Triennale di Arti Visive a Roma - ed. 2023

Paesaggio Invernale I   -  1991
 tecnica mista su tela 75x95

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Quando l'Artista ha realizzato quest' opera, aveva 84 anni ed era già ammalato.
Egli percepisce la sua fine prossima e dipinge panorami senza colori, senza presenze, avvolto solo dal grigiore e dal freddo dell'inverno.

Per l' Artista il tema dell'abbandono si fa più straziante e intenso!

Insieme  - 1987
tecnica mista su plastica 70x50

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In questo dipinto viene trattato il tema dell' omosessualità.

In quegli anni l'omosessualità era ancora vista come devianza o malattia, quindi bisognava nascondersi e viverla esclusivamente in un luogo privato.

Nel dipinto, le due amanti si trovano in un ambiente chiuso dove possono abbracciarsi liberamente.

Aristide Gattavecchia

Cesena  - FC -  Italy

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Pittore e Scultore

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