Pittore e Scultore - artista del '900 italiano

Aristide Gattavecchia era nato a Cesena nell'anno 1907.  La sua gioventù è passata attraverso due guerre mondiali che lo hanno segnato profondamente.  L'animo così sensibile e desideroso di cultura, lo ha portato ad interessarsi da giovanissimo all'arte e alla storia, le sue due passioni più grandi.

Solo nel dopoguerra ha potuto dedicarsi completamente alla pittura e alla scultura. Ha sperimentato i materiali più vari, passando dalla carta alla plastica, dal tessuto alla tavola e anche dal polistirolo alla creta per le sculture.

Ha trattato temi potenti come quello della violenza (della guerra), dell’ incomunicabilità e della solitudine.

E ancora i temi di una società che cambia velocemente e non sa affrontare e organizzare le mutazioni in modo appropriato: l’ecologia, il risparmio, il consumismo.
E infine contenuti più che mai attuali come l’omosessualità e la discriminazione.

Ha indagato l’animo umano, spingendosi all’osservazione più cruda e più intima.

A noi pervengono opere realizzate dal 1947 al 1994, una preziosa collezione di manufatti da cui emerge evidente l'imprescindibile intento dell'autore di spronare i suoi contemporanei al pensiero individuale: egli ambiva a risvegliare l'uomo dal torpore dell'uniformità emanando un messaggio che invitasse ad essere coraggiosi, liberi e audaci.

Colto e sensibile alle avanguardie a lui coeve, fu in grado di mantenere una cifra stilistica identitaria che tutt'oggi rende i suoi lavori immediatamente riconoscibili.

Le sue sono opere che suscitano emozioni intense di sgomento, di sofferenza, di un male di vivere trasmesso tramite toni cupi e un'espressività del tutto originale nell'ambito della rappresentazione figurale.